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- La decarbonizzazione dell’industria del vetro non è un futuro lontano, ma è un presente da consolidare.
- Si tratta di una sfida tecnologica ma anche culturale, che porterà l’intera filiera del vetro ad azzerare le emissioni entro il 2050.
- In Italia si stanno già sperimentando soluzioni innovative che rendono più sostenibile la produzione del vetro. La vera sfida? Metterle a sistema.
- Il vetro è un materiale sostenibile, riciclabile al 100%, che può dare un contributo concreto al raggiungimento del target net zero della UE.
Si può fare di più
Il destino del pianeta dipende dalla nostra capacità di rendere più sostenibile l’economia. Non serve una sfera di cristallo per capirlo. Anche perché non sarebbe riciclabile. Oggi più che mai è necessario ridurre i consumi e le emissioni inquinanti, per garantire un futuro alle prossime generazioni. Un impegno preso molto seriamente dell’Unione europea che mira a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, ovvero emissioni nette di gas serra pari a zero (“net zero”)1.
L’industria del vetro da imballaggio ha raccolto la sfida, iniziando a sperimentare soluzioni che permetterebbero la decarbonizzazione dell’intera filiera. Come si traduce tutto ciò nella pratica? Scopriamo insieme.
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Decarbonizzare oggi per un futuro migliore
La decarbonizzazione non è un’idea futuristica, bensì una realtà concreta per la filiera del vetro italiana. Sono, infatti, già in atto grandi manovre per ridurre le emissioni di CO2 in tutte le fasi della lavorazione del vetro. Il viaggio verso il net zero 2050 passa attraverso diversi step:
- incremento dell’uso di MPS, vale a dire il risultato del trattamento del rottame di vetro raccolto;
- efficientamento energetico degli impianti per ridurre i consumi ed evitare sprechi;
- elettrificazione delle fornaci;
- utilizzo di combustibili verdi, prevalentemente biometano e idrogeno);
- implementazione di tecnologie per la cattura, il trasporto e lo stoccaggio della CO2 (CCS – Carbon Capture and Storage), che permettono di separare l’anidride carbonica dai gas emessi per trasportarla e immagazzinarla in un sito di stoccaggio a lungo termine;
- priorità alle materie prime decarbonizzate, cioè quelle che derivano da economie sostenibili.
A questi capisaldi si possono aggiungere altre soluzioni virtuose. Per esempio, l’uso come combustibile di biomassa a filiera corta oppure il recupero del calore prodotto nella lavorazione per alimentare una rete di teleriscaldamento.
L’industria del vetro ha già iniziato a sperimentare soluzioni avanzate, ma per metterle a regime sono necessari importanti investimenti e un quadro normativo solido che premi gli investimenti e salvaguardi la competitività.
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La filiera del vetro è sempre più sostenibile
La decarbonizzazione dell’industria del vetro è un impegno a lungo termine che sposa la visione dell’Unione europea, le cui direttive richiedono standard sempre più severi, con l’obiettivo di rendere l’intera filiera a zero emissioni entro il 2050. Questo significa non solo adottare tecnologie green, ma anche ripensare i processi produttivi e logistici.
È una sfida anche culturale che deve coinvolgere non solo le aziende, ma anche le istituzioni e i cittadini. La notizia positiva è che il cambiamento è già in atto e che il vetro riciclato gioca un ruolo fondamentale verso la decarbonizzazione. Infatti, ogni tonnellata recuperata permette di risparmiare circa il 25% di energia e riduce le emissioni di CO2 di almeno 360 kg.
Un esempio virtuoso: il caso di Zignago Vetro
Per quanto riguarda la decarbonizzazione della filiera del riciclo, vale la pena di citare il caso virtuoso della Zignago Vetro di Fossalta di Portogruaro (VE). L’azienda, che si occupa della produzione e riciclo di imballaggi in vetro, si sta impegnando concretamente nella sfida di rendere più sostenibile i processi industriali attraverso l’uso di fonti rinnovabili. Nello specifico:
- un impianto a biomassa, alimentato da scarti legnosi risultati da potature, processi di manutenzione forestale e lavorazioni agricole;
- pannelli fotovoltaici;
- una turbina a vapore che recupera il calore dei fumi dei forni.
Questo mix di fonti green, fornisce circa il 38% del fabbisogno energetico dell’intero gruppo Zignago. A tutto ciò si aggiunge un’attenzione alla sostenibilità a 360° che passa attraverso la riduzione degli scarti e soluzioni di logistica più sostenibile (come, ad esempio, preferire il trasporto su rotaia)2.
NOTE
1 Per approfondire: Strategia a lungo termine per il 2050 – Commissione europea
2 Per saperne di più: Zignago Vetro