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Sai come funziona la raccolta differenziata in Italia?

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  • Il sistema Italia è molto efficiente. Le percentuali di materiale riciclato nel nostro Paese sono superiori alla media europea.
  • Una corretta raccolta differenziata si basa sulla responsabilizzazione di tutti gli attori coinvolti: imprese che producono e usano gli imballaggi, pubbliche amministrazioni, aziende di riciclo e cittadini. Insomma, un vero gioco di squadra.
  • A coordinare tutto il ciclo della raccolta differenziata in Italia sono i consorzi di filiera, come CoReVe.
  • Il riciclo del vetro è un esempio di economia circolare: dà una seconda vita ai materiali, risparmiando risorse e riducendo l’inquinamento.

Campioni d’Europa

L’Italia è campione d’Europa: almeno nella raccolta dei rifiuti. Il nostro Paese è tra i leader della raccolta differenziata nel vecchio continente. Nel 2023 infatti abbiamo riciclato il 75,3% degli imballaggi immessi sul mercato (+4,6% rispetto al 2022). Dati che ci posizionano ben al di sopra della media europea, che si ferma al 64%. Anche nella classifica del riciclo pro capite siamo al top, secondi a un soffio di distanza dalla prima della classe, la Germania1. Bene, ma sai come funziona la raccolta differenziata in Italia?

Un gioco di squadra

Dai rifiuti al calcio il passo, anzi il passaggio, può essere breve. E non parliamo, in questo caso, di bidoni. La Spagna, come noto, ha trionfato agli ultimi Europei grazie a un gioco di squadra efficace e implacabile. Le furie rosse si sono dimostrate una squadra perfetta. Merito delle geometrie del pallone d’oro Rodri, della vivacità di Lamine Yamal e Nico Williams, dell’efficacia dei principi di gioco garantiti dal Ct de la Fuente.
Anche la raccolta differenziata in Italia è, di fatto, un gioco di squadra. La sua efficacia dipende dalla cooperazione e dal coordinamento di tutti gli attori coinvolti. Cioè:

  • le imprese che producono e utilizzano gli imballaggi;
  • la pubblica amministrazione, che definisce le regole per la gestione dei rifiuti sul territorio;
  • le aziende che si occupano del trattamento e di trasformare il rottame di vetro in materia prima seconda;
  • le realtà che utilizzano la materia prima seconda per creare nuovi imballaggi;
  • chi acquista i nuovi imballaggi per confezionare i propri prodotti;
  • i cittadini, cui spetta il compito di riciclare correttamente i rifiuti prodotti.

Il ciclo della raccolta differenziata è coordinato dai diversi consorzi di filiera che si occupano di una specifica tipologia di materiale. Noi di CoReVe, l’avrai capito, ci occupiamo del riciclo degli imballaggi in vetro; Corepla tratta la plastica, Comieco la carta. E così via. Questa suddivisione permette una maggiore efficienza dell’intero sistema del riciclo.

Come si fa la raccolta differenziata in Italia

Per quanto riguarda la raccolta differenziata, in Italia ogni Comune può scegliere tra alcune opzioni le modalità con cui farla nel suo territorio. Questo perché le esigenze possono cambiare molto da una realtà all’altra. Metropoli come Milano e Roma hanno, ovviamente, necessità diverse rispetto ai piccoli paesi. Tuttavia, anche città delle stesse dimensioni possono adottare soluzioni differenti. Sostanzialmente le tipologie di raccolta dei rifiuti sono due:

  • il porta a porta, che prevede il ritiro domestico dei sacchi dei rifiuti;
  • la raccolta stradale, con la presenza di cassonetti a disposizione dei cittadini.

Tuttavia nella maggior parte dei casi il riciclo dei rifiuti è misto. Si combinano, cioè, queste due tipologie prevendendo il porta a porta per alcuni rifiuti e la raccolta stradale per altri.

Spesso, inoltre, le amministrazioni scelgono di fare la raccolta multimateriale, debitamente regolamentata e comunicata ai cittadini. Si tratta, di fatto, di combo. Si parla di multimateriale leggero quando gli imballaggi di plastica sono raccolti insieme a quelli in acciaio e alluminio. E, in alcuni casi, anche la carta. Il multimateriale pesante è quello che comprende anche il vetro, con diverse combinazioni: (vetro+metallo, vetro+plastica+metallo, carta+vetro+plastica+metallo).

LEGGI ANCHE: Guida pratica al vetro da riciclare: come fare (e perché farlo)

La raccolta differenziata del vetro e la sua seconda vita

La raccolta differenziata, ovvero la suddivisione dei rifiuti domestici in base alla loro tipologia, è il primo passo per il processo di riciclo di ciò che è riciclabile. E poi che succede?

Concentriamoci sul vetro. Il materiale raccolto a livello territoriale viene recuperato e portato nei centri di trattamento che separano le frazioni estranee, quello che vetro non è, e ottengono la materia prima seconda (abbreviata in MPS). Si tratta di un materiale di recupero che è alla base delle successive trasformazioni.

La MPS viene fusa in percentuali più o meno alte nei forni delle vetrerie insieme alle materie prime vergini  per realizzare nuovi imballaggi. I materiali possono, così, vivere una seconda vita, tornando sugli scaffali dei negozi per essere consumati e riciclati nuovamente. Tutto il vetro cavo, bottiglie e vasetti, prodotti dalle vetrerie in Italia contengono MPS. Tieni conto che il vetro da imballaggio può essere recuperato al 100% per un numero infinito di volte.

Questo spiega perché conviene fare la raccolta differenziata in maniera corretta, rispettando le regole stabilite dal proprio Comune. Fa bene all’ambiente, alla comunità e, quindi, a tutti noi.

 

NOTE

1 Per approfondire: Riciclo imballaggi: nel 2023 percentuale in crescita, Conai

 

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