Sistemi di raccolta

 

La raccolta con campane stradali dedicate al vetro

È il sistema più conosciuto, economico ed efficace, per raccogliere in modo efficiente i rifiuti di vetro. Le campane hanno una capacità che varia da 2 a 3 m3 e sono posizionate in diversi punti della città, su aree asfaltate o cementate, in luoghi accessibili dotati di appositi cestini o altri contenitori portarifiuti indifferenziati dove depositare sacchetti e buste utilizzati per il trasporto del vetro, possibilmente vicino ad aree di parcheggio per le autovetture.

Generalmente, per avere buone rese si rende necessario installare una campana ogni 250/350 abitanti e le distanze di conferimento non devono essere eccessive (max 250 m).
Sul contenitore, i cui fori di conferimento devono essere calibrati, ovvero da 20 cm di diametro, è necessario posizionare l’adesivo approvato da ANCI, CONAI e CoReVe che precisa la finalità d’uso della campana e suggerisce le corrette modalità di conferimento (gli adesivi possono essere richiesti al  Consorzio Recupero Vetro).

La raccolta col sistema “porta a porta”

Fondamentale, oltre ad adeguate frequenze di svuotamento e alle attività di controllo puntuale, l’adozione di contenitori adeguati alle caratteristiche del contesto, quali:

  • mastelli dedicati (da 20 a 50 litri) nel caso di utenze domestiche singole, o isolate, e piccoli condomini e per utenze domestiche che non producono grandi quantità di rifiuti in vetro;
  • bidoni carrellati (da 120, 240, 260 litri), con fori di conferimento calibrati da 20 cm e adeguate chiusure, gravimetriche o di altro tipo (es. lucchetto), che permettano solo il conferimento di bottiglie e vasetti e limitino il conferimento di altre tipologie di rifiuti, sia per condomini di dimensioni medio-grandi (oltre le 8-10 unità abitative) che per utenze non domestiche, come Bar e Ristoranti, che sono esposti pubblicamente.

I bidoni da 120 o da 240 litri vanno collocati in zone comuni condominiali, generalmente a fianco dei normali bidoni dei rifiuti, oppure presso grandi “conferitori” di rifiuti di imballaggio in vetro come i bar, i ristoranti e simili. Anche su questi contenitori è necessario posizionare l’adesivo approvato da ANCI, CONAI e CoReVe che precisa la finalità d’uso del bidone e suggerisce le corrette modalità di conferimento (gli adesivi possono essere richiesti al Consorzio Recupero Vetro).

In genere la gestione dei bidoni è curata dal Comune o dall’Azienda delegata che gestisce il servizio e che usa proprio personale e propri mezzi.

IL PROBLEMA DELLA FRAZIONE FINE

La frazione “fine” presente nel materiale raccolto è un fattore limitante per il successivo riciclo, in quanto i frammenti di materiali inquinanti (ceramica, cristallo, vetro borosilicato, lampadine, retinato, schermi elettronici) non sono separabili dal vetro da imballaggio se hanno pezzatura al di sotto della soglia minima di lettura e riconoscimento (ottico) delle macchine selezionatrici (8 ÷ 4 mm). E’ per questa ragione che l’Accordo Quadro ANCI-CONAI, che disciplina modalità di ritiro e corrispettivi da riconoscere per i rifiuti di imballaggio in vetro consegnati a CoReVe, prevede una forte penalizzazione del contributo economico alla raccolta se questa frazione eccede i limiti previsti. È perciò sconsigliato il travaso tra mezzi di raccolta satelliti e automezzi di supporto. E’ fortemente sconsigliato anche l’uso di autocompattatori (si veda Articolo 7 dell’Allegato Tecnico imballaggi di vetro dell’Accordo Quadro ANCI-CONAI).

Deposito temporaneo nelle piattaforme di ritiro

In presenza di notevoli distanze tra l’azienda di trattamento e l’area di raccolta potrebbe rendersi necessario l’allestimento di una stazione di deposito intermedia, detta di “Deposito temporaneo” o “Piattaforma di ritiro”. Tale area deve essere costruita in un luogo che consenta agevoli operazioni di carico e scarico (per i requisiti richiesti si veda Allegato 2 dell’Allegato Tecnico imballaggi di vetro dell’Accordo Quadro ANCI-CONAI). La piattaforma di ritiro deve avere un basamento di cemento trattato con spolvero “antiusura”, delimitato su tre lati con muri di cemento alti almeno 1,5 m. Per consentire la messa in riserva di almeno due carichi completi. la superficie indicativa da considerare nelle stime è di 100 mq. Deve inoltre essere dotata di pala meccanica con alzata superiore a 3,80 m in modo da permettere l’agevole caricamento dei mezzi di trasporto. In alternativa a questo metodo, in aree a forte afflusso di materiale, si possono prevedere silos di stoccaggio muniti di adeguati sistemi di svuotamento, che presentano il vantaggio di diminuire il numero di movimentazioni del materiale.

I sistemi ottimali di raccolta differenziata

Le modalità di raccolta dei rifiuti da imballaggio vanno individuate in relazione alle esigenze delle attività di riciclo ma anche nel rispetto dei principi di efficacia, efficienza ed economicità del servizio.

Ciascun sistema di raccolta porta con sé una quantità di impurità e di scarti.

Ad ogni modo, qualunque siano le modalità (stradale o “porta a porta”) e il modello (sistema monomateriale o multimateriale) di raccolta differenziata adottate per il vetro, solo una gestione attenta e puntuale del servizio può consentire di raggiungere risultati quantitativi e qualitativi d’eccellenza.
Il modello ottimale di raccolta è quello monomateriale, cioè del solo vetro.
Esso può essere effettuato mediante le campane stradali, oppure mediante raccolta “porta a porta”.

Nel primo caso, vanno garantiti adeguati standard di servizio (una campana, con foro calibrato da 20 cm di diametro, ogni 250-300 abitanti e distanze da percorrere limitate a 200-300 m) ed è importante assicurare adeguate frequenze di svuotamento (al raggiungimento del 70% della capienza), anche per evitare in fenomeno dell’abbandono dei rifiuti intorno alle campane.

Nel secondo caso, è essenziale che oltre a stabilire frequenze adeguate alle esigenze di ritiro, vengano effettuati adeguati controlli e verifiche sulla tenuta qualitativa della raccolta, sfruttando sia lo stretto rapporto tra gestore e utente.

In entrambe i casi sono fondamentali le attività di informazione degli utenti e formazione degli operatori sulle corrette modalità di raccolta, ma anche l’azione di vigilanza ed il controllo che possano se necessario sanzionare comportamenti scorretti deliberati e reiterati nel tempo.

Particolare attenzione, sia che la raccolta sia stradale che “porta a porta”, va prestata assicurando un servizio attento e puntuale, con campagne di sensibilizzazione mirate, alle utenze non domestiche come Bar e Ristoranti che producono grandi quantità di rifiuti di imballaggio in vetro e il cui tasso di conferimento errato della ceramica, sulla base di specifiche campagne di analisi svolte da CoReVe tra il 2015 e il 2018, è dalle 2 alle 3 volte superiore a quello delle utenze domestiche.

Nella seguente figura, sulla base dei valori riscontrati con indagini svolte dal CoReVe presso alcuni Convenzionati nel 2005, sono riepilogate le percentuali di vetro che, in base ai diversi sistemi di raccolta differenziata, giungono a riciclo in vetreria.