Il ciclo del riciclo

 

RACCOLTA DIFFERENZIATA

La prima fase del riciclo inizia con il gesto del cittadino. Fa la differenza sul risultato finale l’attenzione prestata nel separare e conferire in maniera corretta i rifiuti di imballaggi in vetro a fine vita. Il vetro è tanto più riciclabile quanto più si seguono, nella raccolta differenziata ad esso dedicata, alcune semplici regole:

  • conferire solo ed esclusivamente bottiglie e vasetti di vetro;
  • non conferire insieme alle bottiglie e ai vasetti il sacchetto di plastica che li ha contenuti, il quale deve andare nella raccolta differenziata della plastica;
  • non conferire insieme alle bottiglie e ai vasetti gli inquinanti più frequenti e dannosi, i cosiddetti “falsi amici” del vetro, cioè: piatti, tazzine o altri oggetti di ceramica, bicchieri o altri oggetti di cristallo, contenitori in vetro borosilicato; tutti rifiuti che vanno messi nei contenitori della raccolta indifferenziata.

La raccolta differenziata del vetro può essere svolta con modalità stradale (campane) oppure “porta-a-porta”. In ogni caso, è importante che nel trasporto fatto dal gestore della raccolta il materiale non sia frantumato eccessivamente, in quanto pezzetti molto piccoli di ceramica, cristallo o vetro borosilicato, sfuggono alla selezione degli inquinanti operata nell’impianto di trattamento e rovinano gli sforzi virtuosi fatti dai cittadini.

TRATTAMENTO

Il percorso verso il riciclo prosegue negli impianti di trattamento che trasformano i rifiuti di imballaggio in vetro in MPS (Materia Prima Seconda), il rottame reso idoneo ad essere riciclato nei forni fusori delle vetrerie per la produzione di nuovi contenitori in vetro (bottiglie e vasetti) perde quindi la qualifica di rifiuto (End of Waste). Attraverso un processo che usa macchine di selezione degli inquinanti (tutti i materiali diversi dal vetro da imballaggio) sempre più sofisticate e passaggi ripetitivi, frammenti sempre più piccoli di materiali estranei sono oggi individuati e scartati, consentendo così il recupero di frazioni di materiale fine che fino a pochi anni fa erano destinate allo smaltimento. La tecnologia degli impianti più avanzati permette di selezionare i materiali inquinanti, come il cristallo, la ceramica e il vetro borosilicato, di dimensioni via via minori (attualmente fino a 4 mm di diametro).

La frazione fine, costituita dai frammenti di vetro più piccoli, dalla quale non è possibile rimuovere gli inquinanti, può essere parzialmente recuperata a certe condizioni. Se possibile è trasformata, tramite rimozione della carica organica e macinazione, in “sabbia di vetro”: una MPS anch’essa riciclabile in vetreria, o in altri settori (edilizia), le cui caratteristiche d’impiego sono attualmente oggetto di ricerca scientifica, per massimizzarne la riciclabilità.

Molto promettente è il fatto che i più recenti impianti di trattamento sono dotati della tecnologia che permette la separazione dei rottami di vetro per colore, distinguendo il verde dall’ambra e dall’incolore. In questo modo si sta ampliando la possibilità di avvio a riciclo di quanto raccolto, dato che con rottame di colore misto si producono solo vetri colorati e non si può produrre un imballaggio in vetro chiaro, o di colore ambra.

RICICLO

L’MPS ricevuta dalla vetreria, dopo il trattamento, è un rottame di vetro pronto per essere fuso nel forno in sostituzione delle materie prime vergini, per la maggior parte soda e sabbia che, per diventare nuovo vetro, devono invece prima subire un processo di trasformazione chimica ad alta temperatura.

La produzione di nuovi contenitori in vetro (bottiglie e vasetti) attraverso il riciclo dell’MPS proveniente dalla raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggi in vetro è un esempio perfetto di economia circolare, un modello di piena sostenibilità economica ed ambientale di un materiale detto “permanente”.

Attualmente, i forni che producono vetro verde, prevalentemente utilizzato per bottiglie per vino, birra e olio, possono impiegare una miscela composta fino al 90% di rottame di vetro. I fattori limitanti per l’uso in vetreria di MPS da raccolta differenziata è, soprattutto, la presenza di ceramica, di cristallo e di vetro borosilicato, anche in quantità molto piccole.

La selezione dei rifiuti di imballaggi in vetro per colore, oggi tecnicamente possibile negli impianti di trattamento a valle della raccolta, consente di riciclare il rottame anche nelle produzioni dei contenitori di color ambra o incolore, non possibile se l’MPS è di colore misto, ampliando così le opportunità di riciclo in vetreria.

Il vetro fuso esce dal forno e viene incanalato verso gli stampi delle macchine di formatura, nei quali viene soffiato e trasformato in un nuovo contenitore. Successivamente, dopo rinvenimento nel forno di ricottura dove subisce un raffreddamento controllato che lo rende più resistente, l’imballaggio viene accuratamente controllato con macchine meccaniche, ottiche ed elettroniche, che garantiscono l’assenza di difetti, per essere poi ceduto alle imprese di confezionamento di bevande e alimenti ed immesso al consumo. Se correttamente affidato alla raccolta differenziata, dopo il consumo l’imballaggio potrà ritornare ad essere riciclato in vetreria all’infinito, senza alcuna perdita di materia o decadimento qualitativo.